Tantissimi i capolavori portati in scena, in quello che lo stesso Cristiano ha definito una «messa laica» più che un concerto: da Don Raffaè a Dolcenera, passando per Crueza de ma, Il Testamento di Tito, La Collina, Hotel Supramonte e La Guerra di Piero (quest’ultima quasi recitata in una atmosfera da brividi). Stupendo anche il bis finale con tre pezzi famosissimi: Il Pescatore, Volta la Carta e Verranno a chiederti del nostro amore.
Curioso anche l’aneddoto raccontato da Cristiano: «Quando andavo a scuola, al Liceo, il professore ci assegnò un tema su Pier Paolo Pasolini, parlandocene negativamente. Tutti i miei compagni di classe che non conoscevano Pasolini, pur di avere un buon voto, assecondarono il professore e ne scrissero male. Io che grazie a mio padre conoscevo la verità dissi quello che pensavo. Il risultato fu un bel 2! Quando portai a casa il voto mio padre si arrabbiò moltissimo e scrisse una lettera al professore. Dopo tre giorni fui convocato nel suo studio e, senza dire una parola, modificò il voto da 2 a 10! Ancora oggi non so cosa gli disse mio padre… (risata generale, ndr)».
Articolo a cura di Ciro Gaipa
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Redazione Radio No Frontiere
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