Ambiguo, elevato, dalle atmosfere e le sfumature "kubrikiane", con personaggi in costante duello tra loro, ma sempre fini e ricercati, anche nell' alterco. Dialoghi che uniscono il detto al non detto, che pongono domande più che dare risposte. Un uomo patologicamente convulso che non riesce, malgrado lo voglia, a combattere la sua routine maschilista e perversa, (l'amore non può proprio tutto) a uscire fuori dai suoi schemi e una donna che si vorrebbe musa e amante ed è invece problematica ed inquietante. Una storia d'amore spiazzante, disturbata, vera. Perchè nelle pieghe di un tessuto puoi nascondere di tutto, tutti i tuoi segreti, ma poi...Una donna su un miliardo, quel filo impercettibile e segreto lo scopre e...ama. In maniera completa, contorta, pericolosa, totale. Una colonna sonora (Jonny Greenwood) che sostiene superbamente tutta l'impalcatura del film, basata su inquietudini costanti e botta e risposta diretti e degli attori dolentemente intensi.
Una bella scoperta lei, Vicky Krieps, un "modello" di donna complesso e, che dire di un Daniel Day-Lewis in completo stato di grazia? L'ossessionato che non si redime. Sontuoso, smagliante, strepitoso. La perfezione dell' attore che entra nel personaggio, lo fa suo e va oltre...Un linguaggio del corpo dal valore assoluto, al limite della dannazione, maniaco del dettaglio. Viene solo da chiedergli di non fare ciò che ha detto, di non lasciare le scene. Poco da aggiungere. "Il filo nascosto" porta il cinema un passo avanti. Difficile davvero chiedere ad un film qualcosa di più!
a cura di Gabriella Calabrese
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